• HO AVUTO IL PERMESSO DI RACCONTARVI LA STORIA DELLA MAMMA DELLE MIE AMICHE MORTA A LUGLIO DEL  2006 . ANCHE LEI RICOVERATA ALL'OSPEDALE DI SARONNO E DECEDUTA PER INCOMPETENZA MEDICA.
    LEI, UNA DONNA ALTA ALMENO 1,85 CON DELLE GUANCE ROSSE (TIPICO DELLE DONNE VENETE DI ALTRI TEMPI),
    UNA VITA DIFFICILE E UNA MORTE TERRIBILE.GLI ERA STATO DIAGNIOSTICATO UN TUMORE AL SENO, PRESO IN TEMPO DICEVANO I MEDICI, NON CERTO PER MERITO DEI SANITARI CHE LE DICEVANO "SIGNORA SE LE FA MALE UN SENO NON E' CERTO GRAVE, PERCHE' SE ERA UN TUMORE ERA INDOLORE" INVECE ERA PROPIO QUELLO.
    LE STATO TOLTO CON UN INTERVENTO, LE STATA PRESCRITTA UNA PASTIGLIA ED E' STATA DIMESSA. LE FIGLIE PREOCCUPATE PER LA SALUTE DELLA LORO MAMMA CHE NON SEMBRAVA PER NIENTE MIGLIORARE LE HANNO FATTO FARE VARIE VISITE, ESAMI, CONTROLLI. MA I MEDICI NON VEDEVANO NULLA DI GRAVE, DICEVANO HA LA BRONCHITE CRONICA E GLI PRESCRIVEVANO ANTIBIOTICI SU ANTIBIOTICI. UN GIORNO LE FIGLIE HANNO SAPUTO DA UN'AMICA (NON DAI VARI MEDICI) DI QUESTO CENTRO PER LA RIABILITAZIONE DEL RESPIRO A MIAZZINA. HANNO DECISO DI PORTARLA LA. IL MEDICO DEL POSTO (UNICO) VEDENDO LE LASTRE, PRECEDENTEMENTE GIA' DIAGNIOSTICATE DA DUE PNEUMOLOGI E UN CARDIOLOGO, HA DETTO " SIGNORE QUI' C'E QUALCOSA CHE NON VA E' NON E' BRONCHITE. INTANTO ALLA MAMMA GLI ERA ANDATA GIU' LA VOCE E FACEVA FATICA A RESPIRARE.
    L'ANNO PORTATA A CASA, POI IN OSPEDALE (A SARONNO). LE RAGAZZE PARLANO CON I SANITARI E GLI FANNO NOTARE CHE NELLE LASTRE C'E QUALCOSA CHE NON HANNO VALUTATO BENE............" OPS VOSTRA MADRE A DUE MESI DI VITA ".  E' STATA DIMESA E RICOVERATA TRE VOLTE, HANNO DOVUTO PORTARE A CASA L'OSSIGENO, HANNO VISTO LA MADRE SPEGNERSI LENTAMENTE NEL REPARTO DI ONCOLOGIA DOVE IL TATTO E L'AMORE PER LA VITA NON HA UN SENSO, DOVE LE MIE AMICHE SI DAVANO IL CAMBIO PER NON L'ASCIARLA IN BALIA DI ALCUNI INFERMIERI CHE L'ANNO LASCIATA SENZA OSSIGENO, DOVE I MEDICI NON SONO MAI STATI PRESENTI, E QUANDO LO ERANO LA PRESUNZIONE ERA AL PRIMO POSTO.
     
    E' MORTA IN UN LETTO DAVANTI A TUTTI SENZA UN  MINIMO RISPETTO PER CHI STA SCALCIANTO PER NON MORIRE, SENZA UNO SGUARDO DI COMPASSIONE DAL PERSONALE DI TURNO PER LE PERSONE CHE SE NE VANNO E PER QUELLE CHE RESTANO. IL NOME DI QUESTA DONNA ERA SILVANA SACCAROLA E AVEVA 67 ANNI

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  • TRATTO DA http://www.saronnoinrete.it/notizie/2007/06/14_4.htm

     

     

     La Lega Nord presenta una mozione

    Saronno (14 Giu 2007) - Questa sera, alle ore 21.00, presso la Villa Gianetti, in via Roma a
    Saronno,  il Gruppo Consiliare della "Lega Nord per l'Indipendenza della Padania Sarònn" illustrerà la mozione riguardante le 525 firme raccolte dal Comitato dei cittadini e dal personale ospedaliero per chiedere il rafforzamento della sicurezza all'interno dell'ospedale di Saronno.

    All'iniziativa politica parteciperà anche il neo-eletto consigliere provinciale Dario Cattaneo (ex sindaco di Gerenzano), che da sempre si è speso per salvaguardare l'interesse dei malati e del personale dell'Ospedale in questione.

    Il Segretario cittadino della Lega Nord, Angelo Veronesi, si auspica che "la mozione venga discussa durante il prossimo Consiglio Comunale e che non si aspettino mesi per rispondere alle esigenze dei cittadini.

    Continua Veronesi: "Salute e sicurezza sono due condizioni imprescindibili per il benessere dei nostri concittadini e della nostra Comunità Locale. I cittadini ed il personale infermieristico, medico e ospedaliero hanno sottoscritto una petizione per chiedere misure adeguate per rafforzare la sicurezza all'interno dell'Ospedale.

    E' necessario infatti che i malati possano aver diritto alle cure in tutta tranquillità senza dover percepire una situazione di insicurezza e disagio. Il personale medico ed infermieristico ha diritto a lavorare serenamente senza subire molestie da parte di personaggi poco raccomandabili.

    L'Ospedale cittadino è stato teatro di numerosi episodi di vandalismo, microcriminalità, furti e danneggiamenti accaduti anche a danno delle autoambulanze.

    L'Azienda Ospedaliera ha già fatto molto per rafforzare la sicurezza, installando nuove telecamere, che sicuramente possono essere un buon deterrente contro gli atti di microcriminalità, ma non risolvono il problema. Servirebbe una presenza assidua di personale di Pubblica Sicurezza, come ad esempio delle Guardie Giurate.

    Solo in questi termini si potrebbe garantire sia una presenza costante durante tutte le 24 ore, sia un controllo discreto dell'Ospedale, così come si conviene al rispetto del luogo e alla sicurezza di pazienti e personale medico e infermieristico.

    Per fare questo, però servono soldi. Non essendoci il Federalismo Fiscale e non avendo i nostri Comuni competenze politico-amministrative per farsi carico di questa situazione, l'unica soluzione diventa quella di rivolgersi agli enti preposti alla garanzia della Sicurezza sul territorio".

    Leonardo Calzeroni

    MIA CONSIDERAZIONE:

    Cio' che mi fa amaramente sbellicare dalle risate ( potrebbe sembrare una contraddizione in termini, ma cosi' non è) è che i veri delinquenti non sempre provengono da fuori dell'ospedale, fanno parte bensi' del personale addetto. L'infermiere del reparto traumatologia, tale ROSARIO, già denunciato il giorno 24 maggio 2007,  ha preso a botte mio padre cardiopatico AL 3° INFARTO, lanciato un asse di ferro addosso a lui e a mio fratello; non riuscendo fisicamente a malmenare il mio  robusto e giovane consanguineo, ha preso a pugni il muro come un ossesso, e  il tutto per una "inezia"...stava facendo morire mia nonna, la quale, ripetero' all'infinito, è morta perchè nessuno del paramedico si è preoccupato di dissetarla e rifocillarla per diversi giorni. "Il luminare" , lui il troglodita e i vari plurilaureati, l'han riempita di SEROQUEL perchè disturbava  tutto il reparto. Per forza, si stava spegnendo, chissà i dolori inenarrabili che ha dovuto sopportare, e tutto perchè nessun diabetologo è stato chiamato..e tutto perchè la mia nonna avrebbe dovuto essere trasportata in un reparto piu' attrezzato, nella fattispecie, in RIANIMAZIONE.

    Non solo, ci sono state minacce espresse in gergo "siculo" : " MAA SUCHI"; " MINCHIA STAI ATTENTO CHE NON SAI CHI SONO IO"

    Certo...e allora vai di raccolte firme per tuttelare il preziosissimo e lindo ospedale di Saronno dalla delinquenza, che ovviamente è sempr estranea all'azienda, ma certamente.....

    Suscitate solo la mia ilarità.

    Dio c'e', ricordatevelo sempre.

    Le anime dei defunti trapassati senza che la loro "ora cosmica" fosse ancora scoccata, sono ancora qui, vi stanno vicino e gridano vendetta!

     



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  • LA NOSTRA STORIA E' UNA COME TANTE MA LA PIU STRAZIANTE PER NOI CHE ABBIAMO PERSO NOSTRO PADRE, UCCISO DALLA COSIDETTA MALASANITA.
    IL PRIMO DI DICEMBRE E' STATO RICOVERATO PER UN URCERA,IN SEGUITO SONO STATA INFORMATA DAL MIO MEDICO CURANTE, (IN CONTATTO CON I SANITARI DELL'OSPEDALE DI SARONNO) CHE L'ULCERA DI MIO PADRE ERA TUMORALE, POI SENZA ULTERIORI INFORMAZIONI DA PARTE LORO HANNO DECISO DI OPERARLO. IL 6 DI DICEMBRE MIO PADRE VIENE OPERATO. DA ALLORA E STATA UNA CONTINUA RICERCA DI ULTERIORI INFORMAZIONI SULLA REALE SALUTE DI MIO PADRE, ERAVAMO PERPLESSI,CONFUSI PERCHE' VEDAVAMO MIO PADRE DEGENERARE GIORNO PER GIORNO, MA DA PARTE DEI MEDICI SOLO INFORMAZIONI SPORADICHE (SOTTO NOSTRA ESPLICITA RICHIESTA) UNA POSITIVA EVOLUZIONE GRADUALE DELL'INTERVENTO,(COSI' DICEVANO)
    IO E MIEI FRATELLI ERAVAMO VICINO A LUI TUTTI I GIORNI E IN CUOR NOSTRO SAPEVAMO CHE STAVA MORENDO. IL 16 DI GENNAIO MIO PADRE VIENE RIOPERATO, NATURALMENTE QUESTA DECISIONE CI VENNE RIFERITA IN CORRIDOIO FRETTOLOSAMENTE, COME SE FOSSE UNA COSA DI POCO CONTO.
    IO INDIGNATA, SPAVENTATA, E INORRIDITA, INSEGUO IL PRIMARIO DI CHIRURGIA E GLI CHIEDO DI NON OPERARE, LUI PERO' DECIDE DI FARLO LO STESSO.
    IL 26 DI GENNAIO MIO PADRE MUORE D'INFARTO.
    MIO PADRE SI CHIAMAVA CARUSO SALVATORE, AVEVA 74 ANNI CON UNO SPIRITO DI UN TRENTENNE E UN FISICO ATTIVO. UN .UOMO CHE AMAVA LE PERSONE E LA VITA.
    LI ABBIAMO DENINCIATI, ASPETTIAMO UN RESPONSO, E ANCHE SE PENSO CHE LA GIUSTIZIA NON E' DI QUESTO MONDO, CI SPERIAMO LO STESSO.
     
    IO E MIEI FRATELLI CI CHIEDIAMO NON C'E UN COMITATO DI CONTROLLO PER QUESTI MEDICI CHE SI CREDONO INTOCCABILI?

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  • VENEZIA - Un banale intervento per l'asportazione delle tonsille è finito nel dramma all'ospedale di Portogruaro dove una giovane di 26 anni è ora in coma dopo essere rimasta per alcuni, lunghissimi minuti, senza ossigeno. Un errore umano, un «deprecabile incidente» ha subito ammesso l'Asl 10 di San Donà di Piave, competente sul nosocomio, perchè durante l'operazione si è verificata «l'accidentale fuoriuscita del tubo endotracheale».

    La giovane, mentre era sul lettino operatorio, quindi, ha dovuto essere reintubata, con l'intervento di un altro anestesista. Una operazione, ha ricostruito la Direzione dell'Asl 10, «particolarmente difficoltosa», nel corso della quale si sono verificate «complicanze di natura cardiaca», risolte con manovre di rianimazione. Ma il peggio era già accaduto. Il tempo necessario per la reintubazione, nonostante l'operazione sia stata eseguita da un esperto anestesista, ha provocato una mancanza di ossigeno al cervello «che è causa - precisa l'Asl - dell'attuale stato di coma». <script></script>

    La direttrice dell'azienda ospedaliera, Rita Finotto, ha ricevuto le relazioni di medici e anestesisti presenti all'operazione e ha attivato una commissione d'inchiesta. Un ricorso alla magistratura l'hanno annunciato invece i familiari della giovane, di San Stino di Livenza (Venezia), che hanno dato mandato a un avvocato di Treviso di presentare l'esposto nei confronti della struttura sanitaria. Un episodio che ha gettato nello sconcerto anche i vertici della sanità veneta, una delle più avanzate e apprezzate in Italia. «Attendiamo l'esito delle indagini dell'azienda - ha detto l'assessore veneto alla sanità, Flavio Tosi - ma è chiaro che se, come sembra, confermeranno quanto si teme dovrà rispondere chi ha sbagliato». «Nel rispetto del dolore e dell'apprensione della famiglia a cui sono vicino - ha proseguito Tosi - sottolineo l'efficienza del nostro servizio sanitario, capace di assumersi le responsabilità. Quello di Portogruaro non è un caso di cattiva gestione ospedaliera e non può incidere sulla grande esperienza dei nostri operatori e sull'eccellenza della sanità veneta», confermata anche dalle ultime rilevazioni ministeriali«. Anche il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, è per la linea della fermezza: «Faremo chiarezza. Dovranno essere accertate le responsabilità di ciascuno».
     
    23 giugno 2007
     

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  • Mi scrive Enrica Borghetti,
    "Ciao Gestore di questo utilissimo Blog, sono una donna di 33 anni vittima ieri di un pestaggio in un bar di Mozzate (Co), tale VII SECOLO, paninoteca, cocktailbar in Via Varese 148. Posticino esteticamente gradevole, peccato sia frequentato da alcolisti, cocainomani, accompagnatrici di alto bordo e piu' in generale da gente ignobile.
    Si', ignobile, perchè non è possibile definire altrimenti delle persone che nel bel mezzo di una stupida rissa non si accorgono della presenza di una donna, di un anziano (cardiopatico), ma soprattutto di un bambino di 3 anni che innocentemente si stava godendo la sua pizza.
    Arrivano i Carabinieri di cui io personalmente ho moltissimo rispetto, ma anche li' le mele marce ci sono....ma questo è un altro discorso di cui momentaneamente me ne infischio. Tanto si sa come và l'Italia, no?

    Il tuo blog parla di ospedali, di malasanità e maleducazione spietatezza e cinismo ospedaliero, quindi procedo con il riportarti anche l'esempio di villania e inciviltà, di cui sono stata oppressa.

    Io, mio figlio, mio padre e il mio compagno, siamo stati  trasportati all'ospedale di Cantu'. Ho preso 3 pugni sulla schiena, un morso sul braccio destro, diverse sberle in testa, e mio figlioè rimasto scioccato nel vedere la madre picchiata selvaggiamente da 3 uomini ( definiamoli  anche in altra maniera....merdacce).

    Nn sentivo quasi piu' le gambe,accusavo formicolii continui, non riuscivo a deambulare e a tratti neppure a starmene in piedi.

    Mi hanno lasciato sulla sedia a rotelle per 50 minuti;  gli infermieri non si sono occupati neppure del bambino che continuava a piangere a dirotto.

    Mi sono infervorata e ho richiesto a gran voce aiuto. "Potrei aver subito una frattura della colonna vertebrale e voi ve ne state li' a fare altro senza occuprvi nepure di mio figlio"

    La risposta di uno degli operatori? "SENTA STIA ZITTA, LI' FERMA E LA FINISCA CON QUESTE SCENEGGIATE".


    Ho cercato dipretendere di essere visitata, quindi mi sono accinta a muovermi sulla sedia a rotelle.

    Mi hanno "cordialmente" sbattuto fuori dall'ospedale. Uscendo cado dalla sedia e rimango sdraiata per terra in mezzo al parcheggio, con al fianco mio figlio disperato!

    Chiedo aiuto disperatamente. Ed ecco che all'insensibilità e al menefreghismo non c'e' mai limite.
    Esce un'infermierina che aveva da poco finito il turno, e con tutta la calma di questo mondo mi impone " Si alzi da li' che devo uscire con la macchina".


    Credimi, non riuscivo davvero a spostarmi. L'infermierina "fashion", stizzita, corre quindi verso un ufficio e chiede gridando chevenga chiamata subito una guardia giurata, perchè lei, poveretta deve uscire da quel parcheggio.


    La Guardia Giurata, grazie a Dio si mostra molto UMANA, gentile, impietosita ed esige sdegnoramente che io, ancora immobile, venga trasportata su una barella e curata. Grazie....grazie alla guardia giurata e grazie a Voi del Blog che ci state dando la possibilità di denunciare pubblicamente lo schifo che accade in questo paese delle banane.


    Grazie a te Enrica. Spero tu sporga denuncia al piu' presto e spero che tu e il tuo bambino stiate bene.

     

     


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